attività cliniche

panoramica delle attività cliniche svolte dagli specializzandi in neurochirurgia 

L’attività di tirocinio pratico del medico in formazione specialistica si configura per tutta la durata del corso come attività formativa e non sostitutiva di quella del personale di ruolo, ospedaliero o universitario, ed è comprensiva della globalità delle attività svolte dal personale strutturato. Nello svolgimento delle attività assistenziali al medico in formazione specialistica sono attribuiti livelli crescenti di responsabilità e autonomia legati alla maturazione professionale e vincolate alle direttive ricevute dal Consiglio della Scuola. 

 Doctoring e Professionalism

I criteri generali che ispirano la maturazione delle competenze del medico in formazione specialistica in NeuroChirurgia dell'Università degli Studi di Messina sono dati da:
- Competenze cliniche 

- Competenze tecniche 

- Competenze chirurgiche 

- Riferimento e rispetto di standard e di linee-guida 

- Capacità di assumere decisioni e responsabilità
- Capacità di scelte appropriate nelle strategie 
clinico-diagnostico-chirurgiche
- Capacità di scelte appropriate nei percorsi diagnostico - terapeutici 

- Capacità di identificare e gestire condizioni di emergenza e di rischio 

- Capacità organizzative 

- Capacità relazionali 


La scuola predispone un profilo delle attività formative teorico-pratiche e di ambito assistenziale sulla base di una preliminare valutazione, degli specifici livelli di complessità assistenziale di tutte le attività pratiche cui il medico in formazione partecipa durante il corso del tirocinio con particolare riferimento alle attività routinarie, alle consulenze, alle guardie. 


Tali tipologie di attività sono riferite alla specifica capacità del medico in formazione, dedotta dalla valutazione del tutor, anche a prescindere dall’anno di corso. 


Tale “idoneità” del medico in formazione è temporanea e vincolata ad una verifica periodica, di norma annuale, e consente di affidare ad esso responsabilità assistenziali auto nome. 
Pertanto, l’attribuzione dei livelli di autonomia e responsabilità deve avvenire in maniera nominale per ogni singolo medico in formazione e non è necessariamente legata solo ai passaggi di anno. 

1° ANNO

nel corso del primo anno le attività assistenziali svolte dal medico in formazione specialistica devono essere sempre tutorate

2° - 5° ANNO

a partire dal secondo anno, dopo almeno dodici mesi di attività formativa professionalizzante, al medico in formazione è affidato lo svolgimento di attività assistenziali di reparto e di turni di affiancamento di guardia interna, da svolgere in progressiva autonomia purché sia garantita concomitantemente la presenza nella Unità Operativa di un medico specialista (approccio tutelato).
L’attività chirurgica può essere iniziata dal medico in formazione a partire dal 2° anno di corso. Tale attività viene sempre tutorata sino al raggiungimento di un grado adeguato di autonomia.
Le attività diagnostiche mini-invasive (rachicentesi, posizionamento rilevatori di pressione intra-cranica, ecc) possono essere iniziate dal medico in formazione a partire dal secondo anno di corso, in base alle deliberazioni del Consiglio di Scuola. Tale attività viene sempre tutorata sino al raggiungimento di un grado adeguato di autonomia, divenendo tutelata non prima del 3° anno di corso. Dal 4° anno di corso essa potrà essere svolta con un approccio protetto; 


ATTIVITA' CHIRURGICA

Tale attività viene sempre tutorata sino al raggiungimento di un grado adeguato di autonomia, divenendo tutelata non prima del 4° anno, in relazione al raggiungimento di un adeguato grado di autonomia ed in relazione alla tipologia dell’atto chirurgo (piccola, media, alta chirurgia). Un approccio protetto sarà possibile solo a partire dal 4° anno e solo per gli interventi di piccola chirurgia